GTV-Gran Trail Valdigne: i fantasmi della notte
Di Carmela Vergura
100 km, 5300 metri dislivello, Punta Fetita, Col Licony, Colle Arp, Rifugio Deffeys, Colle della Croce……..su e giù attraversando il bellissimo territorio della Valdigne.
Partenza di giorno, arrivo di notte, per la sottoscritta. Un viaggio di oltre 18 ore, sbagliando nettamente il percorso ad un km dal traguardo, quando ormai il 5° posto di una gara così dura era ormai conquistato. Invece di chilometri alla fine né ho 108, con una rabbia e un dolore quasi fisico che non passerà molto presto. La voglia di rivincita è tanta, perché questo trail era il mio trail, e mi sono fatta prendere dall’emozione, dai dubbi, dalla paura del temporale, dalla fatica che annebbia la mente e dai consigli di chi ti dice: stiamo sbagliando percorso.
Oggi non parlerò del GTV ( come lo chiamano in Valle D’Aosta), chi conosce i monti della Valle sa quanto sono alte le cime, dure da risalire e altrettanto difficili da ridiscendere. Non parlerò dei vincitori, coloro che sono sempre nominati, non parlerò di chi organizza questo tipo di manifestazione. Scriverò sulla fatica di tutti quelli che corrono al buio, dei pensieri che attraversano la mente del trailer delle venti ore, e scriverò della mia rabbia. La delusione è peggio di un boccone amaro, quando fatichi per 100 km e sai che sul podio porterai anche tua figlia che ti ha aspettata per un giorno e mezzo, quando la mente è confusa e i piedi urlano dal dolore di non farcela più, e le spalle fanno male per il peso dello zaino, la caviglia urla di proteggerla per una serie di storte prese, quando stai per toccare il cielo con un dito, ti arriva una delusione amara. Le lacrime scendono piano piano quando vedi che sul palco delle premiazioni al tuo posto vi è un’altra che avevi tranquillamente dietro. Piangi e pensi ai tanti sacrifici fatti pur di allenarti, piangi e rifletti sul senso di questo tipo di gara, piangi e ti sfoghi con l’organizzazione che ti dice: non è colpa nostra se hai sbagliato. Piangi e pensi che i problemi nella vita sono altri ma la delusione di oggi è un male quasi fisico E’ una ferita che solo il tempo metterà calma. Poi penso a quei trailer che sono arrivati dopo le 20 ore, e sorrido perché per loro la felicità è tanta pur di arrivare al traguardo. Sono triste oggi, concedetemi di aprire il mio cuore che sognava….
Domani mi passerà, sarà un altro giorno, ma oggi l’aquila Carmela vola bassa.